ROBOT è sempre un passo avanti. Il festival bolognese è uno degli appuntamenti più attesi e apprezzati dal pubblico appassionato dell’elettronica più colta e ricercata. Un vanto che, ROBOT, ha saputo costruirsi negli anni grazie a una visione artistica ben precisa, fatta di scelte consapevoli e supportata da idee avanguardiste. I concept delle diverse edizioni, prodotti dalla mente di Marco Ligurgo, hanno, in più occasioni, contribuito a innescare delle riflessioni che, dalla musica, si spingono nei territori della filosofia, della tecnologia e, in generale, della cultura contemporanea.

Anche quest’anno, in cui ROBOT si ripresenta in autunno (dopo le virate estive covid-related), il manifesto è un inno al desiderio di ricerca. Riprendendo il saggio del musicologo Marco Fabbri, l’invito è quello di esplorare il “suono in cui viviamo”. La musica è, dunque, il motore di un’indagine finalizzata a scoprire nuovi mondi possibili. Da sempre attento alle dinamiche che soggiaciono al contemporaneo, ROBOT indaga territori futuribili a partire da una line-up davvero eccellente. La prima tranche di nomi annunciati abbraccia infatti alcune delle menti più illustri a livello globale nel vasto panorama dell’elettronica più sfaccettata.

E, siccome la musica, come l’arte in generale, riesce spesso ad intercettare lo spirito del mondo e le sue trasformazioni, ecco che, gli artisti scelti quest’anno sono, a vario titolo, pioneri di tale cambiamento. Si parte con delle vere e proprie leggende come Pantha Du Prince, Miss Kittin & The Hacker o Ben Frost. Artisti che hanno contribuito a ridefinire in tempi e luoghi diversi, i confini dell’elettronica sperimentale. Non mancano anche nomi più attuali dell’underground. Grande curiosità per il meltin pot sonoro di Loraine James, l’iper-futurismo di Lyra Pramuk o l’astrattismo trance di Courtesy.


Promettono spettacolo anche le accoppiate presenti in cartellone, come quella fra TSVI e Object Blue o quella tutta bavarese fra il prodigio Skee Mask e gli Zenker Brothers. Ci saranno poi Caterina Barbieri, fresca di nuovo album e pionieria di quel suono etereo che l’ha resa celebre anche all’estero. Fra gli illustri rappresentati delle sonorità più sperimentali figurano Eva Geist, Carmen Villain e Sofie Birch.
I nomi menzionati non sono neanche tutti e siamo ancora alla prima tornata di annunci. Già così, ROBOT si preannuncia un appuntamento imperdibile. I primi di ottobre, nelle diverse location del festival, Bologna si riapproprierà del proprio status di avamposto italiano del clubbing internazionale. In attesa che vengano annunciati gli ultimi artisti, è possibile acquistare i biglietti per ROBOT #13 qui.