Le prime uscite di maggio. Tra grandi ritorni sulla scena, sessioni pomeridiane in studio e racconti di viaggi in mare.

Che cosa c’è di nuovo nelle prime due settimane di maggio? Ecco alcune nuove uscite, tutte molto interessanti e che vale davvero la pena di scoprire e ascoltare.

  1. Kiasmos & Högni – Zebra / 1+1=X (Erased Tapes)

Andateglielo a dire agli Islandesi che sono freddi…

Un pomeriggio in studio è stato sufficiente per tirare fuori un pezzo che di freddo non ha proprio niente, anzi. Passeggiare con ‘Zebra‘ nelle cuffie, in queste giornate, ti mette addosso tutto il buonumore che annuncia l’arrivo dell’estate.

In occasione del X anniversario della londinese Erased Tapes, i Kiasmos e Högni rispondono all’appello con la prima di una ventina di canzoni che comporranno una speciale compilation in uscita a giugno e a cui parteciperanno gli altri pupilli della label, da Nils Frahm a Rival Consoles a Peter Broderick e Anne Müller.

Il già più che rodato connubio tra Ólafur Arnalds e Janus Rasmussen, incontra la voce di Högni Egillson che, a scapito delle apparenze da vichingo, possiede una voce di grande delicatezza.

2. Leon Vynehall / Nothing Is Still (Ninja Tune)

Sempre a giugno uscirà anche il nuovo album di Leon Vynehall e non su una etichetta qualunque.

Nothing Is Still‘ sarà un album e un racconto, diviso per capitoli, ispirato alla storia personale di Leon Vynehall: scaturito dalle testimonianze ritrovate del viaggio di sette giorni in nave che più di mezzo secolo fa i suoi nonni intrapresero, come migranti, dalla Gran Bretagna a New York.

Apprezzato negli anni come DJ e produttore, ha sfornato lavori stimabilissimi di impronta principalmente house e funky; ora questa prima collaborazione con la Ninja Tune segnerà un passaggio maggiormente in profondità, con sonorità meno orientate al floor e più introspettive.

3. DJ Koze / Knock Knock (Pampa Records)

Quando si parla di un produttore di tale caratura è difficile non aspettarsi un buon lavoro. E infatti ‘Knock Knock’ è proprio un album che vale la pena scaricare e ascoltare un bel po’ di volte. Anche perchè è un album corposo e molto variopinto, il che vuol dire sostanzialmente che può piacere un po’ a tutti. Tra riferimenti hip-hop, tratti disco, campionamenti dal gusto sperimentale ce n’è per tutti i gusti.

https://open.spotify.com/album/0sT4nyNxsvGNQr1O8OR83O?si=I3YTTiKURAeiSg_piazBUA

Sono tante del resto le collaborazioni, da Mano Le Tough per la soft tech-house di ‘Planet Hase‘ al vocoder sulla voce dell’americano Kurt Wagner nella psichedelia di ‘Muddy Funster‘ o a quella sognante di Eddie Fummler nella più housy ‘Moving in a Liquid‘.

4. Jon Hopkins / Singularity (Domino Records)

Già 15 anni fa sapevo che prima o poi avrei prodotto un album chiamato Singularity“. C’è tanto della sua storia personale, più o meno recente, nell’ultima entusiasmante fatica di Jon Hopkins. Non serve dilungarsi in tante parole un po’ perchè sono tantissime le dichiarazioni seguite all’uscita di ‘Singularity’ e un po’ perchè, in fondo, la musica va prima di tutto ascoltata.

https://open.spotify.com/track/6c2HWpuYwsuDCEalqiV4Jb?si=Fbe9PDT-Q9yRohFKOz6aVw

Anche qui stiamo parlando di un produttore e di un musicista di levatura enorme e quindi le chiacchiere stanno a zero. Vero, anche vero però che Jon Hopkins, ha fatto innamorare i suoi fan – o almeno il sottoscritto – per il modo assolutamente intimo e soggettivo di unire elementi techno ruvidi e oscuri a una controparte melodica di una luminosità e di una purezza abbaglianti. Ascoltando ‘Singularity‘ abbiamo la fortuna oltre che il piacere di immergerci ancora una volta – e dopo ben 5 anni – nel mondo personale di Jon Hopkins e scrutarvi ciò che lui vuole farci vedere.

5. Max Cooper / Balance 030 (Mesh)

Balance non è un album, non è neanche un vero e proprio mix, ma è un percorso sonoro di quasi due ore accuratamente selezionato dal producer con un master in biologia computazionale di Belfast. Un percorso lungo 36 tracce “aumentate” dallo stesso Max Cooper e costellato di splendidi pezzi di musica classica contemporanea, tracce techno, ambient e perfino drum ‘n’ bass. Ben Lukas Boysen, Donato Dozzy, Tim Hecker, Rob Clouth sono tra gli artisti che hanno collaborato con Max Cooper o di cui ha voluto condividere la visione artistica in questa raccolta.

Patrizio Ferrari

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