Rinchiusi in casa nell’Appennino modenese, Le Piccole Morti hanno dato libero sfogo alla loro fantasia e alle proprie idee per realizzare “Afterdark“. Il loro secondo album vede la collaborazione con il fotografo Gabriele Lei. Le musiche si ispirano a un suo resoconto fotografico di Tokyo tanto quanto al romanzo omonimo di Murakami.
Arriva da Modena un progetto interessantissimo in grado di unire musica e arte visiva declinata, in questo caso, attraverso la fotografia. Afterdark è il titolo del secondo album in studio della band emiliana Le Piccole Morti. Già il titolo dell’album colloca il lavoro in un preciso momento temporale e umorale, quello che segue la notte e accompagna le prime luci del giorno.
Il contrasto fra giorno e notte, fra luce e ombra è evidenziato anche dal materiale fotografico, rigorosamente in bianco e nero, prodotto dal fotografo Gabriele Lei. Si tratta di un resoconto fotografico di Tokyo, immagini che “rendono solo giustizia alla solitudine e alla desolazione che la notte porta nella metropoli giapponese: ai rifugi occulti e brulicanti di ombre, alla gente sospetta, ai nottambuli nei café 24/24, agli animali randagi e al gelo che precede l’alba.”
Ricamate intorno alle 10 fotografie vi sono le sonorizzazioni da parte di Le Piccole Morti, vera e propria colonna sonora istantanea ed evocativa di altrettanti momenti. Dal punto di vista musicale, Afterdark non indugia nemmeno per un momento su un genere ben preciso, ma piuttosto scorre come inseguendo i personaggi e gli squarci cittadini alle prime luci del mattino.
Certo, umoralmente il disco segue l’estetica degli scatti da cui prende ispirazione, regalando atmosfere più o meno cupe che dal post rock si spostano all’ambient fino alla vaporwave e ad omaggi alla library italiana degli anni ’70. L’utilizzo bilanciato di field recordings (23:56 o 1(1) – El(l)evening) e sample sporcati contribuiscono a evocare quella “deliziosa commistione di malinconia e fumoso senso di urbano smarrimento” nota come nouveau japonisme.

Afterdark aggiunge alla sua particolarità l’omaggio a uno degli scrittori contemporanei maggiormente influenti, Murakami, attraverso il romanzo omonimo a cui molte tracce fanno più o meno esplicito riferimento.
Afterdark è un lavoro che riesce, in una forma originale e molto ben riuscita, a proporre riflessioni su temi importanti. La notte assume nell’opera un ruolo centrale enfatizzato sia dalle foto che dalla musica. Presenza ineluttabile che reca con sé le sue ombre, la sua variopinta umanità e le sue paure, la notte ci accompagna sempre.

“Afterdark” è uscito il 29 aprile su Ghost Factory Records & Arts.