l'autunno porta una nuova luce

L’autunno porta una nuova luce

Recensione del nuovo album dei Gidge, New Light

L’autunno porta una nuova luce. Ci porta, finalmente, New Light, il nuovo album dei Gidge, che sono tornati e lo hanno fatto, guarda caso, in autunno. Immaginiamo, ripensando al loro favoloso Autumn Bells, che si tratti della stagione preferita dal duo originario di Umeå, in Svezia. Sono passati ben sei anni da quando i Gidge si sono presentati al mondo con quel disco registrato fra i boschi svedesi. Un tripudio di registrazioni ambientali, percussioni legnose, sample vocali fatati e melodie malinconiche.

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La copertina di Autumn Bells dei Gidge (fonte Atomnation)

Un album che più e più volte abbiamo sentito il bisogno di ascoltare nelle giornate di pioggia e con quel clima un po’ uggioso di cui la musica dei Gidge è il sottofondo sonoro perfetto. Anzi, Autumn Bells ci aveva proprio fatto innamorare di quell’atmosfera permeata di foschia e intrisa di folclore norreno. New Light – uscito il 6 novembre – già dal titolo, lascia intravedere un raggio luminoso che si fa spazio nel paesaggio boschivo e caliginoso di cui era pervaso il lavoro precedente.

Dalle foreste svedesi all’Oceano Pacifico

Il nuovo album, che segna la rinnovata collaborazione con Atomnation, l’etichetta di Amsterdam fondata e diretta da Pascal Terstappen (in arte Applescal), rappresenta la continuazione ideale di Autumn Bells. Pur essendogli fedele nelle componenti stilistiche ed emotive, New Light ci mostra anche dei segnali di rinnovamento nella tecnica e, diremmo, nella poetica dei Gidge. Le atmosfere sfumate sono ancora presenti così come l’equilibrio tra momenti pensati per il dancefloor e altri di mggiore sospensione. Questi ultimi, adesso come in passato, sono resi efficacemente dall’uso dei sample vocali e dalle influenze neo-classiche.

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I Gidge (fonte Atomnation)

In parte però, New Light abbandona il mood delle imponenti foreste nordiche e ne suscita di nuovi, mettendoci dinanzi a scenari maestosi. Per registrare l’album Ludvig Stolterman e Jonatan Nilsson (sono questi i veri nomi dei Gidge) sono volati oltre oceano, dalla loro Svezia al Pacifico Nord-occidentale. Una regione, chiamata anche “Cascadia“, dove si incontrano imponenti montagne, antiche foreste e oceani infiniti. La vista di paesaggi vastissimi e inediti è stata una grande fonte di stimolo per il duo. L’imponenza della natura si traduce nell’intensità dei synth e nell’uso massiccio di percussioni, ad esempio nella fantastica Perimeter, lunga 10 minuti esatti.

Tra field recording e synth che richiamano Jon Hopkins

L’autunno porta una nuova luce e il nuovo album reca alcune differenze rispetto al passato. All’interno di Autumn Bells, gli elementi ritmici erano per lo più campioni di registrazioni naturali che facevano da cornice alla struttura melodica, arricchendola. Nel nuovo lavoro è dato maggiore spessore alle percussioni che si allontanano dal field recording e sono integrate meglio nella struttura ritmica dei brani.

Fra le nove tracce che compongono New Light, ne troviamo alcune che ci suonano più “familiari” come Cover o Stone|Shell e altre che portano strutture ritmiche e sonorità nuove. La traccia che dà il titolo all’album ne è un esempio così come The Cascades, la più ritmata e orientata al club, che potrebbe farci venire in mente Jon Hopkins per i synth utilizzati. Una menzione particolare la merita Seems To Be Getting Closer, divina e da ascoltare in loop allo sfinimento.

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La copertina di New Light (fonte Atomnation)
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L’artwork e il doppio vinile di New Light (fonte Atomnation)

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