Kamaji: storia di una trasformazione

Kamaji: storia di una trasformazione

Nell’intervista a Giovanni Ascenzo (in arte Kamaji) il producer e beatmaker leccese racconta la genesi (o meglio la metamorfosi) del suo primo album “Crisalide”. Crisalide è la storia di un percorso evolutivo e conoscitivo personale che ha portato Kamaji a raggiungere un proprio equilibrio fra la sicurezza data dal proprio bozzolo e il bisogno di trasformazione.

Kamaji si aggira in territori fra trip-hop, lo-fi e sci-fi attraverso 17 estratti accuratamente confezionati anche grazie a un ricco lavoro di collaborazioni. “Crisalide” indugia su atmosfere romantiche e ovattate, restituendoci uno sguardo molto intimo e personale sul suo creatore. Sia l’album che il meraviglioso short-film omonimo sono il frutto della collaborazione con Quattro Bambole Music, etichetta di cui prendere nota e andare a sfogliare il catalogo.

Nel momento in cui ti chiudi in questo spazio per prendere fiato e capire come puoi migliorarti sei nella fase “crisalide” in cui ti stai trasformando.

Ciao Giovanni, la prima è una curiosità personale: da dove deriva il tuo nome d’arte?

Ciao! Ho rubato il nome a Kamaji, l’uomo delle caldaie, un personaggio de “La città incantata”, un film dello Studio Ghibli. Burbero solo all’apparenza, lavora senza sosta nelle caldaie mischiando ingredienti con queste sue lunghissime braccia. Mi ci rivedo molto, e poi sono da sempre affascinato dalla cultura giapponese.

Crisalide è il tuo album d’esordio. Quali suggestioni ti hanno ispirato durante il lavoro in studio?

Sì, dopo tanti beat-tapes Crisalide è il mio primo album ufficiale. Gli ultimi anni hanno portato a tutti grandi cambiamenti e fondamentalmente è stato questo a dar vita al concept. In questo momento storico non si può far altro che evolvere per non restare indietro, ma allo stesso tempo in un mondo che cambia cosi velocemente bisogna provare a cercare il proprio equilibrio.

Come hai scelto il titolo dell’album?

Il titolo, arrivato a un certo punto mi è sembrato ovvio, sono un appassionato di entomologia e quindi quale miglior modo se non la trasformazione del bruco in farfalla per spiegare un cambiamento? Ad un certo punto della mia vita (prima della pandemia) ho realizzato che c’erano giorni in cui vivevo in una “bolla”, il mio spazio felice ma anche nostalgico in cui mi rintanavo. Nel momento in cui ti chiudi in questo spazio per prendere fiato e capire come puoi migliorarti sei nella fase “crisalide” in cui ti stai trasformando. É una fase che a differenza di quella dei lepidotteri non ha una durata prestabilita, è molto soggettiva.

Kamaji: storia di una trasformazione

Tra le collaborazioni spicca quella con Claudia Giannotta, presente in ben 4 tracce, e Producer del calibro di Odeeno. Possiamo parlare di un lavoro collaborativo?

Con Claudia c’è una connessione che va ben oltre la musica, siamo molto amici e lei ha la capacità di dare voce ai miei pensieri. Le persone che hanno collaborato in questo disco sono tutte persone che stimo sia a livello personale che professionale. Francesco ha messo ordine nell’album ancora acerbo che gli ho consegnato, riarrangiando praticamente tutti i brani e missando il tutto. Poi ogni beatmaker che ho coinvolto ha arricchito il disco con ulteriori sfaccettature.

Non solo nei titoli delle tracce, ma anche nelle atmosfere, c’è il richiamo a territori anche lontani fra loro. È importante per te “spaziare” in fase di produzione?

Sono dell’idea che ascoltare un album è come intraprendere un lungo viaggio, più vai avanti e ti sposti e più il paesaggio cambia. Cambiano le sensazioni, gli stati d’animo e la percezione del mondo circostante. Varia tutto in maniera imprevedibile, non sai cosa ti aspetta dopo il prossimo passo. Da ascoltatore vorrei vivere un album in questo modo.

I campionamenti hanno un ruolo preponderante nel tuo album. Come ti muovi a livello di tecniche e strumentazione per realizzarli?

Disco sul piatto, mixer, SP404sx e premo play. Inizio così di norma, lavoro sul sample, a volte sto ore e ore a giocare con due tasti e risuonare lo stesso loop. Mi piace il contatto diretto con la musica, la voglio sentire sotto le dita. Dopo tanti anni ho capito che non è importante come lo fai ma il risultato finale. Ogni tecnica da super nerd lascia un pò il tempo che trova se il concetto da comunicare è vuoto.

Kamaji: storia di una trasformazione

Ci sono delle figure a cui ti ispiri dal punto di vista artistico e musicale?

Sono partito molti anni fa dai classici del rap italiano anni 90 e nel tempo mi sono avvicinato a un concetto più ambient e abstract dei beats. Il disco ha un’impronta che potrebbe essere modern trip-hop, ma ci vedo anche degli scenari Sci-Fi da documentario psichedelico. Potrei citarti Teebs, Ras G o FlyLo della scena beat, o per andare su mostri dell’elettronica ambient 70\80 i Tangerine Dream o Isao Tomita (di cui nel disco abbiamo anche fatto qualche citazione…). La formula dei beats lenti e calmi con le voci di Claudia Giannotta potrebbe a livello concettuale portarmi all’immaginario Morcheeba o Portishead anche se il risultato è completamente diverso da tutto quello che ho citato.

Un luogo o un momento perfetto per ascoltare Crisalide?

Credo che sia un disco che meriti attenzione, una poltrona comoda, un caffè o un qualsiasi drink, qualche sigaretta. Sicuramente è un disco che si può assorbire bene durante una passeggiata con le cuffiette, in città o nella natura in un pomeriggio caldo di primavera.

La ciliegina sulla torta è lo short-film che accompagna il lavoro. Vuoi raccontarmi com’è stato lavorare a questo progetto con il team di Quattro Bambole Records?

L’idea dello short-film è nata dall’incontro di Francesco Fisotti con la giovanissima regista Alessandra Mangia, poi nelle varie riunioni in cui c’era anche Michelangelo Greco, che lavora con la label, abbiamo definito il concept. Alyona Tsarbell, oltre a recitare con Matilde Minonne, ha curato gli outfit, mentre Francesco che ha coordinato tutto il progetto ha anche ri-editato i brani del disco per creare il sottofondo musicale che in realtà ha dettato i tempi e il mood delle riprese. É un film che è partito dalla musica e non il contrario.

Sei al lavoro su altri progetti per il futuro?

Sì, è un periodo molto produttivo, in cui sto producendo tanto e esplorando nuovi orizzonti musicali. Speriamo che Crisalide piacerà perché potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione musicale per me.

Kamaji: storia di una trasformazione

Crisalide” è uscito il 24 febbraio su Quattro Bambole Music in digitale e su vinile. Ascoltalo/Scaricalo qui.

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