Con il suo primo album (Ossidazione Agreste) il produttore Leonardo Arneis Metz sceglie di raccontare il conflitto fra due mondi apparentemente incompatibili, la città e la campagna. L’urbanesimo tedesco incontra i paesaggi agresti tipicamente mediterranei, riflettendo le due anime dell’artista italo-tedesco.
Spesso la musica sa intercettare meglio di altri linguaggi alcuni movimenti insiti nell’essere umano. Uno di questi è il conflitto, l’alternarsi di luce e buio, di stati di euforia e di malinconia. È proprio dallo scontro di queste forze opposte che spesso la musica, e l’arte in generale, attingono la loro linfa vitale restituendo le opere più significative.
Tutto sta nell’abilità dell’interprete di cogliere queste dinamiche e di tradurle, attraverso la propria tecnica, nella forma artistica. Ascoltando Ossidazione Agreste, album di esordio di Leonardo Arneis Metz, ci imbattiamo in maniera tangibile in un umore conflittuale che pervade l’intero lavoro.

Già il titolo scelto dall’artista italo-tedesco è di per sé un ossimoro potente che suggerisce quanto anche la natura sia passibile di fenomeni che riguardano materiali artificiali. In effetti, l’intero album è costruito su un gioco di contrasti: scenari urbani incontrano e si scontrano con paesaggi rurali, riflettendo i diversi ambienti da cui proviene Leonardo.
Ecco che i quartieri industriali di Francoforte, città in cui l’artista ha vissuto, si confondono con le colline della Tuscia, innescando una serie di riflessioni che sono alla base di Ossidazione Agreste.
Due mondi che non si escludono a vicenda, ma che permangono in una convivenza talvolta stridente. Metz traduce questa dicotomia in musica e lo fa utilizzando synth metallici, portati al limite della distorsione, glitch e percussioni organiche che insieme restituiscono un senso di armonioso straniamento. Nelle sette tracce si susseguono momenti di maggiore ruvidezza ad altri più distesi rendendolo un lavoro adatto sia ad un ascolto domestico che a una situazione più “danzereccia”.

In Ossidazione Agreste, Leonardo gioca con sonorità che strizzano, più o meno dichiaratamente, l’occhio alla scena Uk “intelligente” vicina a etichette come Erased Tapes o alla slow techno evocativa di Christian Loffler. Per essere un esordio, quello di Leonardo Arneis Metz è un album decisamente ben strutturato e ricercato, tanto dal punto di vista sonoro quanto concettuale. Tenendo conto della sua giovanissima età (è un classe ’99), non possiamo che seguire con interesse il prosieguo di carriera di Leonardo, curiosi di sentirlo nella dimensione forse più adatta, cioè dal vivo.
Nel frattempo potete ascoltare Ossidazione Agreste uscito il 27 maggio su Malditerra Records.
Qui la pagina instagram di Leonardo Arneis Metz.