Esce oggi 17 marzo “HomoDeus”, nuovo brano del produttore ligure Dalo che sta lavorando alla colonna sonora di Death Noodle Delivery, videogioco in cui dovrete destreggiarvi nei panni di un fattorino in una città futuristica.
A quasi un anno di distanza dal precedente Ep “Nutshell” Simone D’Alonzo, in arte Dalo, produttore del ponente ligure, esce con un nuovo singolo dal nome “HomoDeus“. Anche quest’ultimo è distribuito dalla sua “etichetta di fiducia” Emerald&Doreen records.
A differenza delle sue solite produzioni, nate usando campioni di vari brani etnici da tutto il mondo, HomoDeus è un brano con sonorità diverse. Un mix tra il classico sinthwave anni 80 rivisitato e un tocco di “chill” elettronica. Dalo si diverte a giocare con questi generi per la prima volta, ispirato da un progetto a cui sta lavorando da poco più di un anno, ossia la sua prima OST originale per un videogioco.

Il videogioco in questione si chiama Death Noodle Delivery (lo potete mettere in wishlist su Steam qui) ed è sviluppato da StupidiPixel, vale a dire Fabio Taurisano e Stefano Fiorentini. Nel gioco siete un corriere di noodles d’asporto. Dovrete consegnarli nel minor tempo possibile in una città cyberpunk, un mondo futuristico che però rispecchia vari lati negativi di una vita sempre più disumanizzata.
Il titolo stesso viene dal libro dallo storico israeliano Yuval Noah Harari: “Homo Deus. Breve storia del futuro“. Dalo è rimasto affascinato dalla lettura di questo saggio in cui l’uomo è visto come una vera e propria divinità che ha creato “la vita”, a sua immagine e somiglianza: le IA. Quale miglior momento storico se non questo per parlare di un fenomeno che sta dividendo il pensiero generale. Tra chi lo trova un ennesimo strumento per migliorare vita e lavoro, chi teme che sostituisca l’estro dell’uomo nelle future opere e chi la teme in quanto imprevedibile come la stessa natura umana.
HomoDeus attinge a piene mani dalle sonorità di quel mondo descritto in Death Noodle Delivery. Sintetizzatori malinconici fanno da sottofondo a un vivere distaccato. Un loop scandito solo dal lavoro e dall’unico momento della giornata dove si può staccare la spina, ossia collegandola ad un visore VR.
Lo stesso VR che simula un’esperienza onirica nel videoclip del brano, realizzato dal 3D artist del videogioco stesso (Fabio mad Taurisano).
Lo potete vedere qui sotto: