Una passione per sintetizzatori e strumenti analogici, per la space lounge e la psichedelia degli anni ’70. Sun Ground presenta il nuovo singolo ATC (Avanxate technological creation)
No. Non chiamatelo dj. Semmai un producer con una propensione “dance”. Certe precisazioni sono importanti, soprattutto quando, giustamente, il rischio è quello di essere appiattiti all’interno di una definizione. E piatto, di certo, non è Antonio Luvarà (in arte Sun Ground) in arrivo con il suo nuovo singolo su Cheetah Play.
Si chiama ATC ed è un acronimo per “avanxate technological creation”. L’obiettivo è quello di “accompagnare l’ascoltatore verso un breve e piacevole trip immaginando cosa può accadere dentro un laboratorio mentre si sperimentano tecnologie avanzate ascoltando del sano jazz“.
Che campi (apparentemente) così distanti come l’hi-tech e il jazz si trovino accostati fra loro non è strano nel vasto e bellissimo mondo della musica elettronica. E ben venga che al suo interno vi siano interpreti virtuosi e mossi da una sana voglia di sperimentazione. Vietato appiattirsi, appunto. Sun Ground la voglia di fare cose nuove e difficilmente classificabili ce l’ha nelle corde e questo è spesso, se non sempre, un ottimo punto di partenza. Troppi e troppo diffusi gli esempi di produttori che si nascondono dietro alle possibilità offerte dalla tecnologia a scapito, spesso, dell’originalità.

Sun Ground sceglie di riportarci a una dimensione umanizzata della tecnologia proiettandoci in un laboratorio immaginario in cui si ascolta musica jazz. L’allusione a un qualche messaggio? Chissà. Tuttavia ci piace immaginare che dietro ai prodotti tecnologici ci siano delle persone in carne ed ossa. Sia che si tratti di musica elettronica sia che si guardi, appunto, a creazioni di tecnologia avanzata. Quasi a voler dire che fino a che non saranno solo le macchine a decidere tutto, c’è ancora speranza.
Tornando al brano in questione, ATC “nasce come una dichiarazione d’amore verso la musica space lounge, il jazz latino americano, la fusion dei Weather Report e la psichedelia anni 70, il tutto riletto in chiave elettronica“. Gioca, Antonio, con i sintetizzatori arpeggiati, con le percussioni e con una buona dose di effetti e sound design. Anche il ritmo della traccia varia in più punti, alternando dei momenti soft in cui è di accompagnamento ai synth ad altri dove è cadenzato in ottica “dancefloor”.
L’ascolto (ripetuto) del pezzo ci trasporta in una dimensione sovra-terrestre, in uno spazio digitale che rievoca ambientazioni da videogame. L’uso di percussioni bossa nova riadattate in chiave “club” genera un’atmosfera notturna da cui non vorremmo risvegliarci così presto.
Puoi ascoltare qui il nuovo brano di Sun Ground.