Capiuz trasporta le influenze etniche nel club

Capiuz trasporta le influenze etniche nel club

Capiuz è Luca Favaro, musicista, produttore e sound designer con diversi lavori alle spalle fra cui album, ep, progetti sperimentali e installazioni audio-visive. L’11 novembre ha pubblicato il suo ultimo ep “Pleiades”.

Oltre a vantare un percorso di studi da percussionista, Luca Favaro (in arte Capiuz) pubblica musica regolarmente ed anche è apparso di recente nella compilation AntiWorld Z della compianta Antistandard Recs. I suoi interessi abbracciano diversi ambiti: Capiuz infatti ospita uno show mensile su Radio Raheem e ha realizzato svariati progetti esplorando i mondi della programmazione e dell’ingegneria del suono.

Pleiades è il suo ultimo lavoro, un ep composto di sei tracce relativamente brevi che gravitano attorno alla dimensione del club, ma in cui si possono respirare ampie influenze etniche. In Pleiades, tuttavia, Capiuz non cede a tentazioni “appropriative”, quanto piuttosto attinge da un certo universo sonoro per poi rimodularlo in chiave club.

Attraverso un approccio quasi minimalista, Capiuz sceglie di concentrarsi sulla componente percussiva, giocandoci fino a quasi destrutturarla. Un modus operandi che è anche un omaggio al genio di Iannis Xekanis, lo sperimentatore di origini greche considerato una delle figure cardine della musica elettroacustica. Ecco che pezzi come Bancal e Hand To Skin presentano una componente ritmica tanto poderosa quanto cangiante e a tratti persino ironica. Capiuz sperimenta con ritmi e velocità lasciando pochi punti di riferimento, ma al tempo stesso rapendo l’ascoltatore in una vera e propria trance.

Capiuz trasporta le influenze etniche nel club
Capiuz (ph Veronique Mazzoli)

Tanto è evidente il maniacale lavoro di stratificazione sonora, quanto la decostruzione degli stessi elementi percussivi risulta a tratti spiazzante. I suoni si trasformano, avvilupandosi in se stessi fino a raggiungere vaporizzazioni glitch come nel caso di Peaux. Notevolissima anche Tam Tam, traccia che progredisce in un crescente accelerazionismo bass-rave da togliere il fiato. Decisamente più ipnotici i paesaggi di Le Style, fra movimenti dub e echeggianti campioni vocali.

Pleiades è un concentrato di energia pura, uno di quei dischi che è difficile se non impossibile ascoltare rimanendo fermi. Nelle sei tracce Capiuz mostra le proprie abilità da percussionista costruendo tessiture ritmiche e rimodellandole in un incessante lavoro di sound design. Il risultato è un disco prodotto sapientemente in cui la componente cerebrale e quella istintiva si incontrano felicemente.

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