Calore in un waltzer di fantasmi

Dentro Vital Heat, album di debutto di James Shinra

Di James Shinra non si sa molto. Appena poco più di mille seguaci su facebook, non molte informazioni reperibili sull’etere e nessuna intervista ad oggi rilasciata.

Si sa che il suo vero nome é James Clarke e che viene da “somewhere in UK” (così si legge sulla sua pagina). All’attivo ha alcuni lavori selezionati su un numero ristretto di labels (Wide Records, Null+Void Recordings).

James Shinra
Foto di James Shinra presa dal web

Vital Heat è il suo album d’esordio e prende vita grazie al connubio con Analogical Force. La label di Madrid che si sta facendo un nome con uscite improntate sull’idm, la braindance e l’acid house. Oltre a vantare tra le file artisti del calibro di μ-Ziq, D’arcangelo e Plaid ospita nuove leve molto interessanti fra cui proprio Shinra.

Il produttore britannico, che già vi aveva pubblicato due EP (Meteor e Supernova), arriva all’esordio con un album che é un piccolo gioiello.

Vital Heat deve molto alla musica della prima metà dei ’90, ma non si tratta di un semplice omaggio a quel tipo di sonorità. James Shinra invece riesce nell’obiettivo di trasformare le proprie influenze in un prodotto originale e d’impatto.

Il video di Spinet (Vital Heat, 2018 – Analogical Force)

I riferimenti alla scena rave ’90 e un tocco di malinconia personale

Vital Heat é intenso, distopico e a tratti ironico. Le 11 tracce dell’album viaggiano attraverso “una pletora di stili” che si mescolano tra loro senza restrizioni.

Grande spazio é dato alle linee melodiche che forgiano un mood che si potrebbe definire malinconico e decadentista. Le ritmiche sempre diverse mutano in maniera quasi “schizofrenica“. Sono tanti i riferimenti ai generi di quel periodo, in particolare l’acid house la drum n bass e l’idm.

Un tocco molto personale è dato in alcuni brani dall’utilizzo del pianoforte che contribuisce a disegnare melodie oscure, eteree, fantasmatiche.

Una delle uscite più spesse dell’ultimo periodo arriva non a caso su un’etichetta che nell’ultimo periodo sta lavorando in modo eccelso.

Abile a toccare in profondità grazie a uno stile già molto riconoscibile, James Shinra mostra un’abilità non comune nel ridisegnare lo stile dei primi ’90.

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