E non solo. Anche l’house e l’R’nB. Il nuovo album di Hollyspleef ti trasporterà in un giardino di suoni, ritmi e odori e alla fine vorrai ballare anche tu
Sono anni che ce lo ripetiamo. In Italia siamo pieni di produttori e produttrici che dal punto di vista della qualità non hanno nulla da invidiare a nomi esteri più blasonati.
L’ultimo esempio, solo in ordine cronologico, ce lo mostra Hollyspleef che ha cacciato un album potentissimo grazie al collettivo milanese Funclab, di cui fa sempre piacere parlare.
Garden Grooves è l’invito di Leonardo Passanti (in arte Hollyspleef) a immergersi in un giardino popolato di jazz e r’n’b, dove di giorno si balla su groove funky e house e la notte si scivola dentro sonorità urban e atmosfere ambient.
Al giardiniere spetta il compito di decorare per noi il suo giardino, accostando ritmi, stili e strumenti analogici come fossero piante di cui conosce perfettamente la natura.
Le 8 tracce di Garden Grooves sono come fiori rari, curati con delicatezza per fiorire in tutta la loro bellezza. Il risultato è un album che sprigiona groove potenti, a tratti sensuali: una creatura viva che racchiude influenze dal jazz al r’n’b, dall’house all’hip-hop.
Garden Grooves: dalla West Coast all’Adriatico

Wild Plants in The Garden è il brano con cui si apre l’album: una miscela di jazz e hip-hop che rimanda a un certo suono della West Coast, ricordando lo Shigeto di alcuni anni fa. Non è un caso la collaborazione con Moodhay, produttore losangelino, che getta una ventata di r’n’b e lo-fi sulle tracce Going With The Flow e Cali Season.
Still Cruising dimostra invece la capacità di Hollyspleef di sentirsi a suo agio anche all’interno di sonorità più sperimentali, così come Splash, brano liquido già titolo, costruito su ritmi spezzati e riverberi di chitarra.
Difficile scegliere il brano migliore dell’album, anche se Hollyday potrebbe essere un ottimo candidato. Traccia energica e molto floor-oriented, un bel groove potente che ti fa salire la voglia di ballarla, magari su una bella spiaggia al tramonto. Treat You Right è un altro pezzaccio, bello ritmato e decisamente il più noir del disco. Frutto della collaborazione con Brine (che collabora anche in Hollyday), Comakid e Nacarat, è fatto per perdersi nella notte profonda accompagnati da un vocal molto sensuale. Decisamente più chill è infine Blue Night, titolo azzecattissimo e perfetta colonna sonora per una passeggiata notturna newyorkese.
L’ascolto, se non si fosse capito, è consigliatissimo e se siete amanti di vinili e merchandising fatevi un giro sulla pagina dei ragazzi di Funclab.